Sede del congresso

Sede del Congresso

Le conferenze plenarie della prima giornata di lavori (10 novembre) si terranno presso la Sala del Cortile di Palazzo Loffredo (Museo Archeologico-Largo Duomo). I lavori delle altre due giornate (11 e 12 novembre) si svolgeranno presso le aule delll’Università Studi della Basilicata – Polo del Francioso (via Nazario Sauro, 85)

Potenza

L'aspro paesaggio di monti e boschi dell'alta valle del Basento abbraccia il capoluogo della Basilicata, che sorge alla notevole quota di 819 metri sul livello del mare ed è il capoluogo di regione più alto d'Italia. Clima invidiabile, mediterraneo montano, freddo e nevoso d'inverno, tiepido e secco d'estate, con temperature medie nei mesi più caldi attorno ai 20° C.
L'origine della città, certamente antichissima, è incerta e potrebbe essere stata pelasgica o sabellica o di stirpe italo-greca. Probabilmente la prima collocazione della città fu in località oggi denominata Serra di Vaglio, a quota 1095 metri. Indubbiamente la sua posizione equidistante tra le colonie greche di Poseidonia e Metaponto deve averla esposta al soffio della civiltà greca, molto più gentile e progredita rispetto ai costumi di vita spartani che dovevano caratterizzare queste aspre e fiere popolazioni lucane.
La storia della città, non registra particolari sussulti: florido municipium romano; alla prese via via con Goti, Longobardi, Saraceni e Svevi e poi coinvolta nelle vicenda del regno meridionale, salvo registrare il primato nella ribellione ai Borboni, il giorno stesso dello sbarco di Garibaldi in Calabria, meritando il titolo di città benemerita del Risorgimento. Frequenti i terremoti, ragion per cui oggi si presenta con un aspetto moderno. Fa parziale eccezione il nucleo storico, che occupa un'allungata dorsale ed è percorso da via Pretoria, la principale arteria cittadina, aperta nelle piazze Pagano e Matteotti. Significativo è il caso del Duomo, che dell'originaria costruzione medievale, a causa delle distruzioni sismiche, conserva il rosone romanico e poco più. Analogo il destino del castello, del quale resta solo una torre, oggi al centro di un verde belvedere e adibita a spazio espositivo. Alle quote inferiori si distendono invece i quartieri moderni, dove per esempio si trova il museo archeologico provinciale, fondamentale per cogliere l'importanza della Lucania in età magnogreca e romana.

Monumenti e luoghi di interesse

Palazzo Loffredo, nobile dimora del seicento è sede del nuovo ed importante Museo Archeologico della Basilicata. La Lucania è, infatti, terra d'elezione per l'archeologia, crocevia di varie genti e centro di civilizzazione magnogreca; la Lucania ellenofona (Metaponto e Siris-Heracleia) era famosa per la pittura vascolare, non a caso detta Apulo-lucana. Gli scavi di Chiaromonte, Aliano e Guardia Perticara hanno offerto importantissimi reperti degli Enotri; testimonianze dei Dauni provengono dalle aree confinanti con la Puglia; la riconquista romana, invece, partì da Venusia. Di grandissimo interesse, e non poteva essere altrimenti, la ricostruzione del santuario Lucano presso Rossano di Vaglio, della dea Mefite, "colei che sta fra i vivi e i morti". Il Museo è intitolato a Dinu Adamesteanu, archeologo rumeno, iniziatore e padre dell'archeologia in Basilicata.
Il centro della città è in piazza Matteotti, sulla quale si affaccia il palazzo del comune, attraversata dalla via Pretoria, animata via cittadina del centro che si allarga nella centrale piazza Mario Pagano, detta dai potentini Piazza Prefettura poiché ospita l'ottocentesco palazzo della prefettura, oggi dimora del Prefetto e sede degli uffici provinciali. Nella stessa piazza è presente il noto Teatro Stabile, costruito nel 1856 e inaugurato nel 1865 a causa di un'interruzione dei lavori dovuta a terremoti, frequenti nella zona. Nelle zone più a valle del colle sul quale sorge la città si sono invece venuti a formare svariati quartieri residenziali, zone popolari e commerciali che hanno reso la città più importante nel suo ruolo di capoluogo, contribuendo enormemente al suo sviluppo.
Una Cattedrale pluridedicata. La fabbrica, rifatta da Antonio Magri, allievo del Vanvitelli, è attualmente dedicata a San Gerardo Vescovo di Potenza; il Santo giunse qui da Piacenza, dove era nato, per imbarcarsi per le Crociate, ma si fermò nel capoluogo lucano per compiere la sua opera evangelizzatrice. La Cattedrale è stata precedentemente dedicata, prima, alla Beata Vergine, e dopo a Sant'Aronzio; costui, di origine cartaginese, fu deportato dall'Imperatore Massimiano. Avendo rifiutato di abiurare, venne martirizzato con i suoi fratelli presso il capoluogo lucano.
La chiesa di San Francesco fu costruita solo quarant'anni dopo la morte del Santo che si manifestò miracolosamente salvando la vita a degli operai che erano stati seppelliti da un crollo. La fabbrica è una pregevole testimonianza gotico catalana, a sala unica.
Potenza nel VI secolo faceva parte del Ducato Longobardo di Benevento. La Torre Guevara è un bel monumento espressione di quell'epoca. La famiglia, da cui prende il nome la torre, è l'illustre schiatta potentina a cui appartenne Alfonso, importante medico e filosofo del Cinquecento.
Due fra le più interessanti ed antiche chiese di Potenza sono San Michele, la cui struttura principale è del mille, ma che probabilmente sorse già in epoca longobarda, e Santa Maria del Sepolcro, voluta dai Conti di Santa Sofia che avevano partecipato alla Terza Crociata. La chiesa di Santa Maria ospita un importante reliquia del sangue di Cristo, portata in Basilicata dalla Palestina da Ruggero di Sanseverino e qui traslata da Grumento nel 1648 per volontà del vescovo Claverio.






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Ultimo aggiornamento: 11 luglio 2016
Pagine a cura di Tiziana Armano