Enrico Bompiani
Nacque a Roma il 12.2.1889 e vi è morto il 22.9.1975.
Durante gli studi universitari, sentì il fascino di Guido Castelnuovo e sotto la sua direzione preparò la tesi di laurea. Proprio di Castelnuovo divenne assistente a Roma nel 1911, rivestendo questa carica fino al 1913. Successivamente fu assistente per due anni a Pavia e poi ancora a Roma fino al 1922 quando, in seguito a concorso, venne chiamato al Politecnico di Milano a ricoprire la cattedra di Geometria analitica. Lasciata Milano per Bologna, nel 1926 rientrò definitivamente a Roma. Qui, fino al 1959, fu anche Direttore dell'Istituto Matematico.
Collocato a riposo nel 1964, fu nominato professore emerito della Facoltà di Scienze.
L'attività scientifica di Bompani fu imponente, come testimoniano oltre trecento pubblicazioni: ci si limita qui a segnalarne i temi principali.
Un primo gruppo di lavori riguarda le proprietà proiettivo differenziali di una varietà, che egli studiò anche introducendo nuove nozioni (spazio osculatore, curve quasi asintotiche, sistemi coniugati di specie superiore) adatte a indagare o proprietà locali o proprietà globali. Sono, in particolare, da segnalare i contributi allo studio delle rigate iperspaziali. Queste ricerche lo condussero alla considerazione di sistemi di equazioni alle derivate parziali (o anche ordinarie) mediante i quali la superficie o la varietà in esame venivano rappresentate.
Successivamente si dedicò direttamente allo studio delle equazioni a derivate parziali lineari omogenee, che interpretò geometricamente su modelli iperspaziali mediante i caratteri proiettivo-differenziali cui si è alluso in precedenza. Di questo settore vanno ricordate le rimffie relative all'equazione di Laplace.
Un altro campo di ricerca fu quello relativo all'apphcabihtà di due varietà differenziali nel quale i suoi lavori mettono in luce l'importanza delle nozioni di trasporto parallelo.
Queste ricerche lo condussero a determinare nuovi invarianti (ad esempio la curvatura di direzioni) e nuove interpretazioni di altri noti, quale la curvatura di Riemann. Tra i risultati da lui utilizzati si ricorda la classificazione delle superfici a curvatura relativa all'ambiente nulla e la determinazione di quelle che ammettono trasformazioni geodetiche.
La sua attività scientifica, principalmente dedicata appunto alla geometria proiettiva delle equazioni differenziali, culminò in una poderosa memoria di circa 250 pagine, pubblicata sugli Atti dell'Accademia d'Italia nel 1935, che gli valse il prestigioso Premio Reale dell'Accademia dei Lincei.
Insignito di molti premi e non egli fu membro di numerose Accademie e corpi scientifici e ricevette la laurea honoris causa dalle università di Groningen, Bologna e Iasi. Socio fondatore dell'UMI., ne fu Vice-Presidente dal 1938 al 1940, Presidente dal 1949 e Presidente onorano dal 1952. Ben conosciuto anche all'estero , fu invitato a tenere corsi e conferenze alle Università di Chicago (1930-34) e di Harvard, alla Columbia University (New York), alla Missouri University di Kansas City (1946) e all'Università di Pittsburg (1947) dove, per gli anni 1959-61, ottenne anche il titolo di Mellon Professor.
Tra i suoi principali meriti istituzionali va infine segnalato il contributo dato alla promozione del C.I.M.E. (Centro Italiano Matematico Estivo), di cui fu Direttore dalla costizione nel 1954 fino al 1974. Il C.I.M.E. aveva lo scopo di organizzare brevi corsi estivi su argomenti attuali nella ricerca matematica avanzata in modo da favorire l'inserimento attivo nella ncerca e di allacciare i contatti internazionali dei matematici italiani.
Necr.: Bollettino U.M.I., S. IV, vol. XII (1975), pp. I-XXXVI (G.Vaccaro); Accad Naz. dei lincei Celebrazioni Lincee, n. 105,1977 (E. Martinelli).
Nastasi, Lettera Pristem, 6