Giovanni Carini
Era nato a Casalvecchio Siculo il 6 febbraio 1920, è morto a Messina il 14 marzo 1993.
Laureatosi in Fisica a Messina nel 1943 mentre era ancora sotto le armi, dopo la liberazione della Sicilia divenne assistente incaricato di Meccanica razionale e tale restò fino al '48. Fu poi assistente ordinario della stessa materia fino al '58, quando ottenne la Libera Docenza in Fisica Matematica e divenne assistente ordinario di quella materia. Ternato al concorso corrispondente del 1965, nel 1967 fu chiamato a Messina a ricoprire la cattedra di Istituzioni di Fisica Maternatica. A Messina ricoprì numerosi altri incarichi di insegnamento (Meccanica superiore, Fisica matematica e Analisi superiore) e fu a lungo Direttore dell'Istituto di Matematica e poi del Dipartimento, contribuendo altresì a dare struttura legale al locale Seminario Matematico. La sua attività di ricerca fu inizialmente rivolta alla magnetodinamica di Alfvén e all'elettrodinamica fenomenologica di Minkowski e, successivamente, alla magneto-fluidodinamica. Verso la metà degli anni'60 i suoi interessi si spostarono verso le teorie einsteiniane con riguardo soprattutto alla fluidodinarnica relativistica. In quest'ambito un suo contributo di particolare interesse è quello relativo allo sviluppo di un'idea di Landau-Lifschitz che consente di stabilire le equazioni fondamentali ed il tensore energetico nella dinamico relativistica di un fluido ideale (o di uno viscoso) entrambi conduttori di calore.
Autore di un apprezzato volume di Fisica matematica, diresse numerose tesi di laurea e avviò alla ricerca un folto stuolo di allievi (quasi tutti poi professori ordinari di discipline fisico-matematiche). È stato segretario generale dell'Accademia Peloritana dei Pericolanti e socio di altre Accademie siciliane.
Nastasi, Lettera Pristem, 8