Guido Horn D'Arturo
Nato a Trieste il 13 febbraio 1879, è morto a Bologna nel 1967.
Compì gli studi di Astronomia a Vienna, dove si laureò nel 1902. Nel corso della prima guerra mondiale si arruolò volontario nell'esercito italiano e per non essere giudicato traditore dagli austriaci cambiò il cognome in D'Arturo. Fu astronomo a Trieste, Catania, Torino, Roma Bologna, dove diresse l'Osservatorio da 1920 al 1938, quando ne fu cacciato causa delle persecuzioni razziali. Fu reintegrato nel 1945 e restò a Bologn fino al collocamento a riposo e alla morte. La sua attività nel campo del l'Astronomia si dispiegò sia a livello teorico che strumentale: sua è l'ideazione del telescopio a tasselli della Specola bolognese, basata sull'intuizione che possa ottenere, mediante la combinazione di elementi minori, lo stesso risultato fornito da superfici ottiche riflettenti di grandi dimensioni. Già prima, nel 1936 aveva istituito la Stazione astronomica di Loiano a 30 km da Bologna, dotata di un riflettore di 60 cm di diametro (secondo per grandezza, in Italia, dopo il telescop di Merate). Ma non inferiore, per qualità e quantità, la sua efficace opera di divulgatore: nel 1931 fondò la rivista Coelum per la divulgazione dell'Astronomia; nel 1960 scrisse, in collaborazio con Pietro Tempesti, la Piccola Enciopedia Astronomica in 2 volumi con un repertorio alfabetico dei vocaboli usati nel linguaggio astronomico e un saggio biobibliografico sugli astronomi vissuti fino al XIX secolo. Nel frattempo aveva abbondantemente chiosato, con aggiunte, correzioni e annotazioni, copia della Biblioteca Matematica Pietro Riccardi posseduta dalla Specola di Bologna.
Cenni biografici in M.Zuccoli, Correzioni ed aggiunte di Guido Horn D'Arturo Biblioteca Matematica Italiana, Atti e Memorie dell'Accademia Naz. di Scienze, Lettere e Arti di Modena, S.VII, V (1987-88), pp. 183-201.
Nastasi, Lettera Pristem, 14