Giulio Krall
Era nato a Trieste il 26 luglio 1901; è morto a Roma il 29 agosto 1971.
Si era laureato in Ingegneria civile nel 1923 presso il Politecnico di Milano e in Matematica, nel 1924, presso l'Università di Roma, dove era stato allievo di Tullio Levi-Civita. A Roma rimase come assistente alla cattedra di Meccanica razionale dal 1925 al 1932, supplente di Fisica matematica dal 1928 al 1932 e incaricato di Meccanica superiore dal 1930. Nel 1931 vinse sia il concorso di Scienza delle costruzioni che quello di Meccanica razionale. Optò per la prima cattedra e fu chiamato presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Napoli, ove insegnò sino al 1939 quando Francesco Severi lo chiamò presso l'Istituto Nazionale di Alta Matematica quale professore di Alta Analisi. Nel 1963 passò alla cattedra di Meccanica razionale dell'Università di Roma e nel 1968 a quella di Istituzioni di Fisica matematica dello stesso Ateneo. Ingegnere progettista presso la Società ``Ferro beton'' dal 1925 al 1933 e successivamente Consulente tecnico, progettò e diresse numerosi lavori relativi alla costruzione di ponti, alle costruzioni idrauliche e a quelle marittime. Di questa sua attività pratica ci resta un interessante ricordo di Enrico Volterra che il 20.5.1939 in una lettera a Levi-Civita da Londra (dove era esiliato in conseguenza delle leggi razziali del 1938) così scriveva: Se vede il Professore Krall, Le sarò grato se lo vorrà salutare da parte mia e dirgli che nell'ultimo numero (Maggio 1939) della Rivista inglese: Concrete and Constructional Engineering vi è un lungo articolo, corredato da fotografie, sul suo ponte sul torrente Biedano. È messo particolarmente in rilievo il metodo impiegato per la costruzione della centina.
Accanto a questa notevole attività tecnica di altissimo livello, Krall realizzò anche una produzione teorica di elevata qualità. Le ricerche sulla stabilità delle strutture lo condussero (con Zimmermam e Timoshenko) a svolgere un ruolo pionieristico nell'introduzione dell'analisi dinamica nello studio della stabilità. Non si limitò a dare risposte a problemi teorici di equilibrio e di stabilità in teoria delle piastre, delle travi o di strutture complesse, riprendendo risultati classici (di Eulero) che contemporanei (di Michell e Prandtl), ma tradusse questi risultati in innovazioni tecniche nella progettazione. Così, studiando quello che chiamò il problema fondamentale della dinamica dei ponti, ottenne risultati rilevanti per il problema di travi a sezione variabile, soggette a carichi mobili, tradotto in termini di equazioni integro-differenziali che riuscì a risolvere esplicitamente in casi semplici, e numericamente (in modo più approssimato) in casi più complessi, con risultati per la progettazione.
Le realizzazioni concrete furono numerosissime; oltre quella già citata, si debbono segnalare (per le importanti innovazioni tecniche) almeno l'elettrodotto aereo sullo stretto di Messina, i bacini di carenaggio di Genova e Napoli e il ponte di Mezzo a Pisa. I legami poi tra la stabilità delle strutture e le loro possibili vibrazioni lo condussero a interessarsi anche alla meccanica delle vibrazioni, argomento su cui cominciò a scrivere nel 1934 (su commissione del C.N.R.) un poderoso trattato che completò, coadiuvato anche da Renato Einaudi, nel 1940.
Non si può però passare sotto silenzio la prima attività scientifica di Krall - di tipo puramente teorico - svolta sotto la direzione di Levi-Civita e in particolare le ricerche riguardanti la teoria e le applicazioni degli invarianti adiabatici (cioè di funzioni dipendenti dal tempo ma dipendenti in modo tale che, quando i parametri variano lentamente nel tempo, le funzioni siano invarianti rispetto a tali variazioni). Tali funzioni erano state introdotte da Gibbs, usate da Hertz in lavori pionieristici e poi da Bobr per costruire modelli meccanici dell'atomo di idrogeno; il loro uso era stato quindi esteso da Sommerfeld ad ogni tipo di atomo. Levi-Civita, che aveva dedicato all'argomento alcune ricerche tecniche su problemi specifici e alcune conferenze di carattere descrittivo, suggerì all'astronomo Giuseppe Armellini e a Krall l'applicazione del metodo e Krall riuscì a fornire alcuni notevoli contributi in problemi di Meccanica celeste e di Cosmologia.
Krall fu socio dell'Accademia delle Scienze di Torino e dell'Accademia dei Lincei e fu insignito della Medaglia d'oro della Società dei XL per le Matematiche.
Necr.: Bollettino della Unione Matematica Italiana, S. IV, a. IV (1971), n' 6, pp. 290-293 (R. Einaudi); Celebrazioni Lincee, n. 80, Roma 1974 (C. Cattaneo).
Nastasi, Lettera Pristem, 15