Eugenio BERTINI

(1846-1933)

ritratto



Nacque a Forlì l'8 - 11 - 1846 e morì a Pisa il 24 - 2 - 1933.
Studiò a Bologna e Pisa ove si laureò nel 1867. Nel 1866 combatté fra i Garibaldini. Allievo di L. Cremona a Bologna, tornò a lavorare sotto di lui a Milano nel 1868-69. Dopo alcuni anni d'insegnamento nelle scuole medie e quale incaricato nell'Università di Roma (ove il Cremona, nel frattempo, si era trasferito da Milano), nel 1875 fu nominato professore di Geometria superiore all'Università di Pisa, da cui nel 1880 passò a Pavia, scambiando la cattedra col De Paolis. Ma nel 1892, morto il De Paolis, tornò definitivamente a Pisa, ove insegnò fino al collocamento a riposo (1921) e oltre.
Socio dell'Accademia nazionale dei Lincei e delle altre maggiori accademie italiane.
E. Bertini fu uno dei maggiori allievi del Cremona e fra i primi a capire l'importanza del fissare l'attenzione sulle proprietà invariantive nelle trasformazioni cremoniane, effettuando così il passaggio dal punto di vista proiettivo, ancora predominante nel Cremona, a quello della geometria algebrica. Fra i suoi personali contributi a questo, allora nuovo ramo di geometria, prevale la classificazione e lo studio delle involuzioni nel piano. Pure notevoli le sue ricerche sulla geometria proiettiva degli iperspazi. Un suo volume di complementi di geometria proiettiva ha, per lungo tempo, fatto testo in materia. Conservò fino a tardissima età animo sereno e giovanile entusiasmo per la scienza.
Necr.: Rendiconti Lincei (6) 17 (1933), 745-48 (G. Castelnuovo); Atti Acc. Sci. Torino, 68 (1932-33), 447--53 (G. Fubini).
Tricomi, 1962