Gino FANO

(1871-1952)


Nacque a Mantova il 5 - 1 - 1871 e morì a Verona l'8 - 11 - 1952.
Si laureò nel 1892 a Torino ove era stato allievo di C. Segre e G. Castelnuovo. Nel 1892-93 fu assistente di E. D'Ovidio all'Università di Torino e successivamente - dopo un anno di perfezionamento a Göttingen col Klein - dal i 894 al '99 fu assistente di G. Castelnuovo a Roma. Nel 1899, in seguito a concorso, fu nominato professore di Algebra e geometria analitica all'Università di Messina, donde, in seguito a nuovo concorso, l'anno dopo passò a Torino, ove rimase fino al 1938 quando, in seguito alle persecuzioni antiebraiche, dové lasciare la cattedra e riparare all'estero (Svizzera e, poi, Stati Uniti). Reintearato nel 1945, limitò, di fatto, la sua partecipazione alla vita accademica ad alcune conferenze e all'intervento a qualche adunanza di Facoltà, passando molti mesi dell'anno negli Stati Uniti, ove i suoi due figli si erano stabiliti.
Il F. fu essenzialmente un geometra algebrico con particolare sensibilità per le vedute gruppali introdotte nella scienza dal Klein e si occupò particolarmente di questioni di razionalità, per esempio della varietà cubica tridimensionale nello spazio a 4 dimensioni. Si occupò anche molto delle geometrie finite, ora tanto di moda, di cui può considerarsi un precursore. La sua ultima fatica fu la preparazione della commemorazione lincea dell'ex maestro ed amico G. Castelnuovo, che la morte gli impedì di leggere personalmente. Fu ottimo insegnante ma non era molto amato dalla maggioranza degli studenti per certe sue durezze di carattere. Risentì in modo particolarmente crudele le persecuzioni razziali avendo avuto, fino in ultimo, molte simpatie pel fascismo, ma non fu personalmente molto colpito, avendo potuto mettersi in salvo tempestivamente, riuscendo anche a salvare il suo ingente patrimonio.
Fu socio dell'Acc. Naz. dei Lincei, di quella di Torino, ecc.

Necr.: Rend. Lincei (8) 14 (1953,>, 702-715 (A. Terracini); Archimede 4 (1952), 262-263 (B. Segre).
Tricomi, 1962