Modesto PANETTI
(1875-1957)
Nacque ad Acquaviva delle Fonti (Bari), da famiglia piemontese, il 9 - 2 - 1875 e morì a Torino il 26 - 3 - 1957.
Si laureò a Torino, nel 1896 in ingegneria e nel 1899 in matematica. Fu assistente di C. Guidi (1853-1941) al Politecnico di Torino e, dopo un periodo di perfezionamento all'estero, già nel 1902 divenne prof. di Meccanica applicata all'Università di Genova, donde nel 1910 passò al Politecnico di Torino, ove rimase sino al collocamento a riposo nel 1945.
Socio dell'Accademia nazionale dei Lincei, di quella di Torino (di cui fu due volte presidente) ecc. Senatore della Repubblica dal 1948 al 1953, Ministro delle Poste nel 1953 (Gab. Pella), ecc. Fu anche Accademico d'Italia, pur non avendo fatto che concessioni formali al fascismo.
Il P. fu uno dei più valenti cultori italiani di meccanica applicata, specialmente all'aeronautica, dell'ultimo secolo. Si deve in gran parte alla Sua incomparabile attività di organizzatore, di progettista e di ideatore di mezzi ed apparecchiatura spe rimentali, se l'Italia poté subito inserirsi tra le Nazioni che diedero un contributo efficace allo sviluppo delle Scienze applicate alla Aeronautica ed a quelle ad esse affini, e l'industria aeronautica poté avere tecnici valenti, che la portarono a gareggiare con quella straniera più progredita, ed in alcuni momentianche a primeggiare (C. Ferrari). S'interessò inoltre, nelle sue più di 100 pubblicazioni, di quasi tutti gli altri principali problemi della meccanica applicata e della scienza delle costruzioni (ponti, motori, biellismi, teleferiche, ecc.) portandovi, fra l'altro, un sano equilibrio fra i lati teorico, sperimentale e tecnico, con una caratteristica preferenza pei metodi grafici (sulla traccia del Ritter, presso cui era stato perfezionando) rispetto a quelli analitico-numerici.
Alle preclari qualità scientifiche e alle non comuni doti didattiche, il P. associò un alto senso del dovere e una grande drittura morale che, pur nei difficili tempi in cui si svolse la principale parte della sua vita, gli assicurarono la stima di tutti e l'affetto di molti.
L'Accademia delle Scienze di Torino conferisce periodicamente un premio internazionale intitolato al suo nome, con fondi ricavati da una pubblica sottoscrizione.
Necr.: Atti Acc. Sci. Torino 92 (1957-58), 125-144 (C. Ferrari); Rend. Lincei (8) 24 (19581), 464-473 (G. A. Crocco); ecc.